I segreti dello stucco e l’arte di stuccare
Sapienza artigianale e alta tecnologia per i migliori risultati
Anno 9 n°46 – febbraio/marzo 2008
I fori (crateri) delle “teste” di chiodi e viti devono essere “stuccati”, riempiti per pareggiare la superficie. In questo caso, la tuga dell’imbarcazione del motoryacht ritratto nelle immagini è stata riportata a legno. Il nuovo intervento deve assicurare che i leggeri rigonfiamenti della stuccatura delle “teste” (vera croce delle barche in legno) non siano evidenti e tutta la tuga appaia, dopo il nuovo intervento … liscia.
La misurazione dell’umidità relativa con lo SKINDER ha messo in evidenza un valore alto nel legno. L’intervento viene fatto nel periodo invernale e, per quanto tutta la barca sia ben protetta contro le intemperie, la temperatura media, tra giorno e notte, non arriva a 10° C e l’asciugatura del legno è difficoltosa.
Lo stucco deve essere epossidico (quello poliestere o a “ferro” come chiamato da molti, contiene solvente ed è quindi soggetto, nel tempo, a ritiro e distacco!).
Nautilus Epoxy Light Filler di Cecchi è pronto alluso oppure si può ottenere mescolando C-Systems 10 10 CFS con additivo in polvere, in questo caso, Microfibre Naturali.
Tutti i materiali subiscono dilatazione se aumenta la temperatura, contrazione se diminuisce: è la dilatazione lineare: i materiali si muovono. L’esempio che tutti conosciamo è quello delle rotaie del treno. Ogni materiale ha il “suo K termico”, quindi materiali con K differenti tra loro al variare della temperatura si muovono in maniera diversa. Con temperature più alte il “movimento” è maggiore. La differenza tra temperature è il delta e nel nostro caso deriva dalla temperatura di intervento e di utilizzo.
Se il lavoro sopra descritto è fatto con temperatura media di 20°C e l’esercizio nel quale lavora la barca è in media 35°C avremo un delta di 15°C. In questo specifico caso abbiamo lavorato mediamente a 10 °C : il delta è quindi di 25°C … oltre il 65% in più di differenza. Per minimizzare il movimento, “la marcatura”, le teste dei chiodi sono state “tappate” non con lo stucco, ma con la stessa qualità di compensato marino messo in opera con C-Systems 10 10 CFS. In questa maniera l’allungamento lineare è eguale o “simile” il più possibile. Dopo la spianatura dei “tappi” (oltre 1300, proprio milletrecento) una mano generosa di C-Systems 10 10 CFS ha dato protezione e formato sottofondo al successivo ciclo di stuccatura. La levigatura seguente e l’applicazione dello smalto hanno una funzione cosmetica importantissima ma, come si è visto, è basilare e determinante capire e attuare la migliore preparazione per ottenere risultati eccellenti nel tempo.