L’attacco del bulbo
Articolo apparso su Arte Navale n. 54
DICEMBRE/GENNAIO 2015
L’attaccatura del bulbo delle barche moderne, negli ultimi decenni è stata ricorrente causa di piccoli e grandi disastri.
Insoddisfazione di clienti e interventi in garanzia non sempre hanno risolto il problema.
Qui è stato rimosso il bulbo e pulita la vetroresina.
Rifiuto di credere sia frutto del progettista. E’ più facile lo studio approssimativo di ingegnerizzazione per la produzione in grande serie che ha portato a tagliare e limare i costi anche dove non è prudente.
Cosa fare in questi casi?
La stratificazione appare cavillata, pronta a spaccarsi e mollare (è successo più di una volta!) al primo urto anche contro un banco di sabbia.
Molatura esterna e almeno una decina di strati di biassiale da 450 gr partendo dal più piccolo al più grande messi in opera col 10 10 CFS e peel-ply.
Spessore totale circa 5 mm.
Lunghezza di almeno cinque strati del rinforzo in biassiale… almeno il doppio della “corda” del bulbo.
Fare altrettanto all’interno fasciando anche i madieri e se possibile raccordare gli angoli con 10 10 CFS e Microfiller Powder.
Posizionamento di una taccatura all’interno, tra madiere e madiere di legno duro – rovere -iroko – teak… il più alto possibile – almeno 4 – 8 cm, messo in posizione sopra un “letto” di 10 10 CFS e Microfiller Powder perché faccia una perfetta interfaccia.
Mantenere questa taccatura a trasparente con un paio di mani di 10 10 CFS così avremo sempre il controllo contro l’umidità.
Dal sotto fare i fori guida dei vecchi bulloni.
Allargare, da sopra, i fori nel legno, in questo caso di almeno 3 – 4 volte e riempirli con 10 10 CFS e Microfibre Minerali.
Forare questi riporti del diametro del perno del bulbo.
Fare il trattamento anticorrosivo sulla testa del bulbo, avvitare i perni protetti con Duralac o prodotto analogo per contrastare la differenza di potenziale.
Interporre tra la carena e la testa del bulbo, quando è a circa 5 cm, 10 10 CFS con Microfiller Powder oppure Nautilus Epoxy Light Filler.
Alzare perché debordi facilmente e faccia una giunzione perfetta e serrare con chiave dinamometrica i bulloni.
In questo caso specifico lo spessore iniziale della stratificazione era di circa 20 mm.
Tra la testa del bulbo e il dado del tirante del bulbo questa distanza da una resistenza “X”.
Se abbiamo riportato l’ulteriore spessore di 40 mm la resistenza è diventata “3 volte X”
Nel caso di 80 mm avremo “5 volte X”.
I numeri servono a comprendere la realtà.
Ora si naviga tranquilli.
P.S. ricordate: ogni barca, ogni osmosi, ogni progetto, ogni lavorazione è sempre un caso particolare.