Risanamento dei candelieri
La barca, con scafo in vetroresina, presenta un problema che si è verificato su alcuni modelli. Le infiltrazioni di acqua attraverso le viti di fissaggio della base hanno ossidato e fatto rigonfiare una piastra di acciaio dolce, inserita sotto la coperta ma annegata nello scafo, che ha rotto la vetroresina e rilasciato abbondantemente ruggine. Un lavoro che viene affrontato con grande perizia e conoscenza dei prodotti.
Vengono utilizzati ET40, la resina epossidica bicomponente per incollare acciaio su acciaio, il 10 10 CFS ed il tessuto biassiale.
I problemi di tenuta e ruggine … scomparsi per sempre!

1. Le infiltrazioni di acqua attraverso le viti di fissaggio della base hanno ossidato e fatto rigonfiare una piastra di acciaio dolce, inserita sotto la coperta ma annegata nello scafo, che ha rotto la vetroresina e rilasciato abbondantemente ruggine.

2. Come si può vedere dalle foto allegate, sono presenti vistose fratture sulla falchetta in corrispondenza delle basi dei candelieri. Tali fratture si determinano non per gli sforzi sulla battagliola, quanto per l'ossidazione di piastre di metallo affogate nella vetroresina del ponte.

3. L’intervento è necessario sulle basi di tre candelieri; dopo aver individuato le dimensioni della piastra con il primo taglio, i successivi si realizzano più agevolmente.

4. Taglio e rimozione della coperta. In questo caso si riconoscono il “coperchio” di vetroresina e la piastra in avanzato stato di ossidazione.

5. Il particolare della piastra messa nudo.

6. Ancora un particolare della piastra.

7. Le piastre si sono liberate solo dopo aver pulito con un dremel i bordi e aver assestato un paio di colpi per staccarle dalla vetroresina, che ancora le bloccava solidamente dalla faccia inferiore.

8. La pulizia è stata condotta raschiando l’ossido rimasto e carteggiando la superficie di vetroresina con successiva aspirazione della polvere e lavaggio con detergente.

9. Si prendono le misure.

10. La nuova piastra di acciaio inox 316 presentata nella sua sede.

11. La nuova piastra.

12. Il lavoro sulle piastre è stato realizzato incollandole con ET 40, dopo averle sgrassate e irruvidite per una migliore adesione; l’ET 40 è stato spalmato anche sulla faccia superiore della piastra per preparare il campo alla stratificazione con resina epossidica.

13. Dopo aver atteso un tempo sufficiente a rendere ET 40 solida ma ancora appiccicosa, sono cominciate le stratificazioni con tessuto biassiale da 450 e 10 10 CFS. Gli strati sono stati numerosi per ricostruire lo spessore di coperta.

14. Viene verniciato con Primer Epossidico e Smalto.

15. Il risultato finale! Eccellente!

Anche lo scafo viene posto a refit!

Due mani di Epoxy Primer e a seguire ...

due mani di Nautilus Self Polishing!









