Perché non eravamo al salone di Genova!

Viareggio, 5 ottobre 2012

SE CI CERCATE…. NON CI TROVERETE

QUEST’ANNO AL SALONE IL NOSTRO STAND NON C’E’!

Sabato prossimo saremo a Genova solo per vedere il Salone Nautico,  salutare gli amici che espongono e visitare dove abbiamo già degli  appuntamenti.
Abbiamo disdetto la partecipazione dopo aver effettuato regolare  iscrizione.
Non solo, ma abbiamo deciso anche di uscire dall’associazione UCINA.

Quindi, dopo 37 anni di salone (nel 1979 quasi tutti gli espositori di vernici e pitture fecero “sciopero” per il cattivo posizionamento)  e oltre 30 anni di Ucina ci siamo tirati fuori dal gioco.

I motivi, a parer mio sono semplici e documentabili a tutti. 
Durante lo scorso salone protestammo con Ucina e Fiera di Genova ma non ricevemmo, proprio dalla “associazione”, risposta scritta né verbale.
La Fiera, invece, la domenica di chiusura si presentò stentando a riconoscere le osservazioni della nostra lettera.

Poi in primavera parte del settore vela opta per un probabile salone alternativo presso Genova Aeroporto e giornali fino ad arrivare a quelli con copertura nazionale e tv locali enfatizzano lo strappo .
Decidiamo che faremo sia Genova che Genova Aeroporto e prendiamo contatti per il nuovo stand.
Fiera Aeroporto, posti barca a costi bassissimi, contesto civile, parcheggio gratuito, ingresso libero, collegamenti col Salone a mezzo battello navetta… come si faceva negli anni precedenti per trovare parcheggio.
Tuoni e fulmini, Ucina si scaglia contro la fronda e da incarico ai legali di agire contro i dissidenti per… concorrenza parassitaria e – che uomini di mare,  che navigatori… – chiuderanno l’imboccatura del Salone a quel collegamento.
Senza poi contare che proprio la presidenza Ucina accusa successivamente la Fiera di  Genova di essere troppo cara.

Ucina lo scorso anno ha confermato ufficialmente di avere perduto nelle due ultime edizioni oltre il 30% dei visitatori, ma per il settore degli accessori le percentuali sono molto più alte.

Considerando anche questi dati, proprio nell’ottica di un miglioramento per allargare il bacino degli utenti, decidiamo di partecipare  alla fiera delle “Vele D’Epoca” di Imperia, portando una ventata di rinnovamento. Bella manifestazione, ottimo risultato!

Scrivo nuovamente ad Ucina, alla Presidenza e al Consiglio della stessa ed alla Presidenza della Fiera di Genova per avere spiegazioni in merito alla situazione creata e… nessuna risposta. E’ un classico!

La Regione Liguria si mette di traverso e la Fiera della Vela, alternativa al Salone Nautico viene proibita.
Ormai anche noi, vista la democraticità della “ribellione” facciamo parte dei dissidenti. Ci spiace constatare, avendo partecipato ad  alcune riunioni della nuova organizzazione, come la legittimità del libero arbitrio e la libertà di scegliere democraticamente sia stata osteggiata, non capìta e addirittura diffamata ammiccandola con disprezzo.

Ma la vela è intelligente, sfrutta il vento, legge le nubi. Fa ricerche e approda all’Arsenale Militare di La Spezia… fuori provincia  ma – si vedrà – non fuori Regione.

Brevemente:

Dopo più incontri, ospitati democraticamente presso il circolo Ufficiali della Marina Militare, con il Sindaco e il presidente della Camera di Commercio, il Capo di Stato Maggiore e Comandante delle Forze dell’Alto Tirreno per la Marina Militare, il Sindaco per la città di La Spezia e la Camera di Commercio confermano, per scritto, la fattibilità dell’evento, segue conferenza stampa e nuovamente la Regione o addirittura il Ministro bloccano tutto, sconfessano l’operato.
Insomma, da manzoniana memoria: “questa fiera non s’ha da fare!”

Un politico, o chi per esso, affonda la Marina Italiana.
La Fiera della Vela all’Arsenale Militare avrebbe coinciso solo per il  primo week end con quella di Genova.
Poi si sarebbe spostata a Trieste per la famosa Barcolana.

Noi ci andiamo e abbiamo là il nostro stand (n°H13, www.barcolana.it ).

Hanno tarpato le ali a un progetto che poteva essere alternativo ma in  sinergia.
Fiera di Genova ed Ucina si sono comportati da “Casta”, anche loro piccoli e borghesi politici.

Non fa niente noi non ci stiamo, abbiamo bisogno di aria pulita e non discorsi di convenienza.

Comunque, cavallerescamente, i migliori auguri di buon lavoro a tutti .

marco cecchi